Riciclando  frammenti corrosi di relitti navali e materiali eterogenei, Signa dà  vita a vere “strutture primarie” in cui  la contrapposizione tra parti corrugate e lisce, esalta un dinamismo a volte represso ma spesso dirompente  che sembra derivare, tra l’altro, dallo studio delle opere del bisnonno Mario Rutelli.  Ma non si tratta dei surrealisti object trouvè, ma di trashart , riuso creativo di “cose” manipolate per svelare le qualità della materia divenuta forma.